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Holstebro, 9 ottobre 2017
Cara Carla
anche il teatro può essere una forma di yoga che, al chiuso o nella natura all’ombra di un trullo, aiuta a forgiare una disciplina alimentata dalle fonti delle nostre energie vitali.
Le tecniche dello yoga che Konstantin Sergievich Stanislavski e Jerzy Grotowski utilizzarono nella loro ricerca personale e artistica furono fondamentali per realizzare una completezza nell’individuo, fosse esso attore o spettatore.
Ogni persona, per raggiungere la sua individualità – la condizione di non-diviso – deve saper assimilare questa disciplina interiore che lo yoga ha elaborato nel corso dei secoli.
Incantevole e magica l’atmosfera del trullo; soggiornarvi per quattro giorni mi ha trasmesso quiete e pace profonde. Nello stesso tempo le sessioni di yoga e meditazione, sapientemente guidate dalla maestra Carla Nataloni in questa cornice così suggestiva, mi hanno rigenerato mente corpo e spirito. Esperienza da ripetere sicuramente e da consigliare sia a coloro che intendono avvicinarsi per la prima volta allo yoga che per i praticanti esperti.
Una settimana nei trulli di Tumbinno, pratica yoga e vita in comune, sono davvero non una semplice vacanza, ma qualcosa davvero peculiare.
Il luogo è un’isola di speciale energia, per la natura che lo circonda- il sole, i colori, la terra d’ambra e gli ulivi – per come se ne è preso cura chi lo ha restaurato, rispettato nella sua natura e compiuto, arricchito di ulteriori contenuti. E’ proprio speciale l’attenzione, la cura che questo luogo trasmette, verso la natura e le cose, verso le persone; qui dove abitare ed essere coincidono. Un modo diverso non è ammesso e le persone qui non sono semplici visitatori. Qui ognuno è indispensabile, nessuno si sente di passaggio, qui vi alberga un tempo che cura, dilatato, dove la consapevolezza e la presenza dello yoga, ripetuto una, due volte al giorno insieme alla pratica mattutina della meditazione, crea per ognuno il tempo necessario a riconoscersi, anche per un attimo, in quel momento in cui si sentirà connesso con il Tutto. Qui la maestra è Carla Nataloni e niente sarebbe se lei non ci fosse. Ecco che cosa mi era stato promesso, senza parole, da Carla, in poche ore di incontri durante questo inverno: ecco come Carla ha mantenuto una promessa. Da parte nostra, molta gratitudine.
“Grazie per esserci sempre e per condividere la tua esperienza in modo che faccia parte anche della mia vita. Un abbraccio Luisa”
“Grazie mille Carla. Le mie ghianadole ti ringraziano. Alberta” 9 Aprile 2017